Arriva la “casa attiva”

Arriva la “casa attiva”

Riqualificare un rustico per andarci ad abitare: è il sogno di molti italiani. Ma, quella che sembra soltanto una suggestione può trasformarsi in una realtà concreta e ad alta sostenibilità ambientale. Completata recentemente, la Casa Attiva è un edificio che non ha bisogno di alcun impianto di riscaldamento degli ambienti. Gli  edifici attivi producono più energia di quanta ne consumino, e a consumo quasi zero, perciò, senza impianti, ma comunque capaci di assicurare le corrette condizioni di comfort termico. Basta impiegare metodi di calcolo dinamico che tengano conto, fra l’altro, del guadagno solare attraverso le finestre. In pratica, utilizzando il metodo di calcolo standard previsto dalle normative europee, il fabbisogno energetico dell’edificio sarebbe risultato pari a circa 7 kW. Nel caso della Casa Attiva di Galliate, al contrario, il fabbisogno calcolato considerando le dispersioni effettive al variare della temperatura esterna è risultato di soli 2,1 kW. È stato così possibile sviluppare un progetto che  non prevede altri impianti termici oltre a quello di ventilazione meccanica – con recuperatore del calore – ai tre termoarredi elettrici posti nei servizi igienici, e alla pompa di calore per l’acqua calda sanitaria, tutti alimentati dal campo fotovoltaico posto sulla copertura. Attualmente, chi si occupa della questione, sta completando il sistema di monitoraggio delle prestazioni ma l’edificio mantiene effettivamente le condizioni ottimali di comfort. Ne sono prova i messaggi che il committente pubblica in un social network, riportando le temperature registrate negli ambienti. Fino alla metà di gennaio la temperatura non è mai scesa sotto i 20 °C e i termoarredi non si sono mai accesi. In ogni caso è stata predisposta la verifica delle prestazioni mediante la “Firma Energetica”, un metodo intuitivo e affidabile che consente a ogni cittadino di verificare se il sistema edificio-impianto rispetti o meno le previsioni di consumo. L’uso di pannelli in legno per l’alimentazione energetica della casa completa la perfetta tenuta “bio” di un abitato che sembra arrivare, direttamente, dalle tracce di futuro che albergano nel presente.