Atmo, il computer ecologico

Atmo, il computer ecologico

Metti un fiore, anzi una pianta, nel tuo computer: basta «cassoni» neri e polverosi negli uffici e in casa, adesso il pc si veste di legno e foglie verdi. L’idea è di due amici novaresi, il falegname Filippo Fassera, 36 anni, e l’informatico Fabio Portesan, di 37, che insieme hanno assemblato un computer a basso consumo energetico inserito in un doppio contenitore di legno riciclato: sotto c’è il pc, sopra la pianta che cresce proprio grazie al calore sprigionato dal terminale. Il computer si chiama «Atmo» ed è nato sulla riva del Sesia, il fiume piemontese che scorre tra Novara e Vercelli. I due amici frequentano molto le sue sponde, fin da quando erano ragazzini. Lungo il suo corso hanno spesso raccolto vecchi legni trasportati dall’acqua che la fantasia di Fassera ha trasformato in oggetti di arredo per la casa: è nata così l’intuizione che la natura si può portare anche in ufficio e che il lavoro davanti al monitor può aiutare l’ambiente. L’informatico si occupa quindi di acquistare i pezzi per assemblare il computer, il falegname recupera legno di risulta e crea «scatole» di 22 centimetri d’altezza e 15 di larghezza in pregiato sassofrasso: «Il prototipo mi è costato sei ore di lavoro e tanta pazienza, per i successivi mi sono velocizzato – racconta Fassera -. Utilizzo parti di vecchi mobili, imballaggi e pezzi che non potrei utilizzare in altro modo, rimasti nel magazzino della mia falegnameria. Nessun albero viene abbattuto”. Sulla parte superiore della scocca è inserita una vaschetta con una piantina di Peperomia Rotundifolia. I due inventori hanno scelto questa essenza perché non ha bisogno di molte cure e può vivere bene anche in ambienti “ostili” come gli uffici. Il calore del computer fa crescere la piantina che sprigiona ossigeno e rigenera l’aria del locale in cui si lavora. Si bagna solo una volta al mese e per farlo è sufficiente alzare e spostare la vaschetta: non c’è pericolo di danneggiare il computer con l’acqua. “Entrare in un ufficio o una casa e vedere legno e verde al posto delle macchine nere che usiamo oggi è qualcosa che rallegra e distende” aggiungono i padri di Atmo.

Fonte: La Stampa