Bio shopper, pro e contro

Bio shopper, pro e contro

Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti rileva che “l’entrata in vigore della normativa ambientale sugli shopper ultraleggeri è un atto di civiltà ecologica che pone l’Italia all’avanguardia nel mondo nella protezione del territorio e del mare dall’inquinamento da plastiche e microplastiche” e “le polemiche sul pagamento di uno o due centesimi a busta sono solo un’occasione di strumentalizzazione elettorale. Appare evidente che si tratta di una operazione-trasparenza voluta dal Parlamento unanime”. “Le buste più sostenibili e con una sempre maggiore percentuale di biodegradabilità – spiega Galletti – sarebbero state comunque pagate dai consumatori, come del resto accadeva per quelle in uso fino al 31 dicembre, con un ricarico sul prezzo dei prodotti. Intanto, il Codacons, che ha svolto una indagine a campione tra i propri iscritti, afferma che “l’85% dei consumatori italiani è nettamente contrario alla nuova norma che, a partire dall’1 gennaio, impone che i sacchetti della spesa utilizzati per imbustare frutta e verdura siano a pagamento”. “Non si capisce perché il Governo abbia unilateralmente deciso che il costo dei sacchetti sia a carico dei consumatori e non delle catene commerciali o degli esercenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Cosa ancora più incomprensibile è il divieto di utilizzare shopper portati da casa o le vecchie borse a rete molto utilizzate in passato”. Per tale motivo “il Codacons presenterà domani una diffida al Ministero dello sviluppo economico, affinché emani una circolare che autorizzi i consumatori a portare da casa shopper per la spesa o di buste trasparenti in grado di verificarne  il contenuto.

Ansa.it