Biotecnologie, un comparto giovane e senza crisi

Biotecnologie, un comparto giovane e senza crisi

Usano il vivente, ma non sono ‘diavolerie contro natura’. Sono le biotecnologie che servono a realizzare nuovi farmaci e cibi con meno sale e grassi. Ma quanti sono a conoscerle? Proprio per diffonderne la cultura si è tenuta la Settimana europea del Biotech, con dibattiti, spettacoli teatrali, rappresentazioni di lavoro in laboratorio e molto altro. Un modo per far capire ai cittadini del continente che le biotecnologie sono quelle tecniche che hanno permesso di sviluppare grandi quantitativi di insulina a basso costo o di mettere a punto farmaci che hanno aumentato la nostra aspettativa di vita. Non solo. Le biotecnologie vanno in aiuto anche dell’ambiente: sono infatti i microrganismi ingegnerizzati che degradano i sacchetti dell’umido. Questo e molto altro. Ecco perché ogni nuovo addetto del comparto ne crea altri cinque nell’indotto, incentivando anche l’occupazione giovanile sia nelle aziende che le producono che in quelle in cui si impiegano. Dal biotech, infatti, arriva lo 0,7% del Pil nazionale, portando l’Italia al terzo posto in Europa dopo Germania e Gran Bretagna. Con 2.457 addetti e un fatturato di 1,49 miliardi di euro con 438 milioni investiti in ricerca e sviluppo.

Fonte: Tratto e rielaborato da Corriere della Sera.it