Economia circolare e sostenibilità: partire dalle isole

Economia circolare e sostenibilità: partire dalle isole

La prospettiva di un’economia circolare è il miglior percorso verso lo sviluppo sostenibile delle isole. Un’economia circolare “allargata”, che coinvolga non solo il comparto rifiuti, ma abbracci settori come l’energia e i trasporti, l’acqua e il turismo in un’unica visione. Le isole da un lato presentano una maggior fragilità rispetto agli effetti dell’impatto antropico e devono produrre uno sforzo ragguardevole per mettere in atti sistemi di resilienza, ma dall’altro hanno il vantaggio di essere dei laboratori naturali per l’avvio di progetti innovativi. La combinazione dei due fattori fa sì che le isole possano davvero essere il luogo privilegiato in cui sperimentare progetti di circolarità allargata dell’economia.  È indispensabile che le isole siano sempre più sistemi circolari per sfruttare efficacemente le loro risorse naturali, che spesso sono limitate, e incrementare un corretto sistema di gestione dei rifiuti e dell’acqua, di produzione energetica e di mobilità. Un sistema basato sullo sviluppo delle risorse rinnovabili e il più possibile autosufficiente. “È essenziale che le isole gestiscano le proprie scarse risorse in modo sostenibile, così da diventare sempre più efficienti ed essere in grado di proteggere il loro ambiente circostante“, ha affermato George Kremlis, Direttore onorario della Direzione generale per l’ambiente della Commissione europea e responsabile per l’economia circolare nelle isole, in occasione della Conferenza internazionale di Greening the Islands, che si è tenuta a maggio a Minorca.  La rimozione delle barriere amministrative, la creazione di solide partnership pubblico-privato e la crescente consapevolezza dei cittadini della necessità di nuovi approcci costituiscono passi fondamentali verso la sostenibilità delle isole in termini di autonomia energetica ed idrica, con mezzi di trasporto a zero emissioni e un turismo più responsabile.

Tra le diverse voci che impattano sulle isole, quella energetica è forse quella che da subito avrebbe le maggiori possibilità di essere alleviata, grazie allo sviluppo e alla competitività economica della tecnologia. Le isole oggi possono dimostrare come la decarbonizzazione crei dei sistemi energetici resilienti riducendo la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, proteggendo l’ambiente e consentendo un’autonomia energetica. Possono inoltre mostrare come la transizione energetica favorisca lo sviluppo economico attraverso la creazione di posti di lavoro a livello locale, l’offerta di nuove opportunità imprenditoriali e l’autosufficienza delle comunità isolane.  Il Clean Energy for EU Islands Initiative (Dichiarazione politica firmata a Malta nel maggio 2017) della Commissione Europea rappresenta un primo passoestremamente importante per dare avvio a un nuovo modello energetico delle isole, che si spera prenda avvio anche grazie all’istituzione da parte di Bruxelles del Segretariato per la transizione energetica delle isole annunciato il 6 giugno durante la settimana europea dell’energia sostenibile (Eu Sustainable energy week 2018).

Fonte: La Stampa.it