Legambiente: “fermare l’ecomafia per rilanciare l’Italia”

Legambiente: “fermare l’ecomafia per rilanciare l’Italia”

Si è tenuta mercoledì 11 giugno a Roma la presentazione del Rapporto Ecomafia 2014, edito da Edizioni Ambiente e presentato da Legambiente, occasione per raccontare ancora una volta, come il business sempre fiorente della criminalità sta danneggiando duramente l’economia legale, avvelenando il territorio e mettendo a rischio la salute dei cittadini. Dal traffico dei rifiuti all’abusivismo edilizio, dagli incendi boschivi al racket degli animali, ma anche l’agromafia e gli affari illeciti nel settore dei beni culturali e della green economy. Nel Rapporto Ecomafia 2014 ci sono i numeri di una piaga come quella della criminalità ambientale che sta avvelenando il Paese. L’Italia attende ancora l’inserimento dei crimini contro l’ambiente nel Codice Penale. Il Ddl già approvato alla Camera, infatti, è in standby al Senato, ritardando ancora il provvedimento che il Paese attende da oltre 20 anni. ll fenomeno Ecomafia viene affrontato in modo sistematico da Legambiente dal ’97.  Tra i partecipanti alla presentazione del Rapporto Ecomafia 2014: la Direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni, il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il Presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati Donatella Ferranti, il Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati Ermete Realacci.