La finanza delle rinnovabili

La finanza delle rinnovabili

Le energie rinnovabili sono arrivate ad un punto di svolta e il mercato finanziario è il primo a mostrare i segni di questo cambiamento: nel modo si investe di meno ma si istalla di più, prediligendo soprattutto gli impianti su scala utility. E prediligendo anche finanziamenti con capitale di rischio e private equity. A fare il punto della situazione è l’ultimo aggiornamento del mercato delle rinnovabili, pubblicato  da  BNEF. Il report conferma in gran parte il trend dello scorso anno. Gli investimenti mondiali nell’energia pulita hanno toccato quota 53,6 miliardi di dollari in questi primi tre mesi, in calo del 17% rispetto al 1 ° trimestre 2016, ma inferiore solo del 7% rispetto all’ultimo. In realtà, nel complesso, la situazione riporta segnali contrastanti: da un lato ci sono una serie di punti di forza come l’1,4 miliardi di dollari di emissioni azionarie da parte di Tesla o 650 milioni di finanziamenti da Enel al mega-fotovoltaico Villanueva in Messico; dall’altro punti deboli, come il calo, anno su anno, degli investimenti eolici. Analizzando questi primi mesi per tipologia di investimenti, la categoria più grande come al solito è stata quella dedicata a progetti rinnovabili su scala utility (39 miliardi di dollari di investimenti), subito seguita dagli impianti su scala più piccola, vale a dire sotto un megawatt di potenza (10,7 miliardi). Ed è questa seconda categoria quella che registra il debole aumento, comparando le performance dei due anni, unitamente alla Private Equity e Venture Capital. Dividendo i dati geograficamente, invece, si scopre che gli investimenti hanno tirato il freno negli Stati Uniti, in Cina e nel Regno Unito, aumentando invece in Germania, Francia e Giappone.

Fonte: Rinnovabili.it