05 Set L’ambiente è sacro
“Cambiare rotta” sull’ambiente. E’ quello che chiede Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato da lui istituita il 31 agosto. Francesco nel suo messaggio dal titolo: “Usiamo misericordia verso la nostra casa comune” chiede un “esame di coscienza, il pentimento e la confessione al Padre ricco di misericordia” sui mali ambientali provocati dall’uomo che “conducono a un fermo proposito di cambiare vita”. Ma anche che i governi rispettino gli impegni assunti negli accordi di Parigi sul clima. Un percorso di conversione che, spiega, “deve tradursi in atteggiamenti e comportamenti concreti più rispettosi del creato, come ad esempio fare un uso oculato della plastica e della carta, non sprecare acqua, cibo ed energia elettrica, differenziare i rifiuti, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico e condividere un medesimo veicolo tra più persone, e così via”. Ma cambiare rotta sui temi ambientali prima che sia troppo tardi per Francesco passa anche attraverso “il modo in cui contribuiamo a costruire la cultura e la società di cui siamo parte: infatti – spiega – la cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione. L’economia e la politica, la società e la cultura non possono essere dominate da una mentalità del breve termine e dalla ricerca di un immediato ritorno finanziario o elettorale”. Francesco non si nasconde che “la protezione della casa comune richiede un crescente consenso politico” ed è per questo che loda gli sforzi fatti con l’adozione degli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile,” e l’approvazione, nel dicembre 2015, dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici che, ricorda, “si pone l’impegnativo ma fondamentale obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale”. “Ora i governi – aggiunge nel suo messaggio – hanno il dovere di rispettare gli impegni che si sono assunti, mentre le imprese devono fare responsabilmente la loro parte, e tocca ai cittadini esigere che questo avvenga, anzi che si miri a obiettivi sempre più ambiziosi”