LCA: ecco il primo Atlante dell’Economia Circolare

LCA: ecco il primo Atlante dell’Economia Circolare

Il primo Atlante Italiano dell’Economia Circolare è consultabile online per scoprire quali sono le aziende italiane che hanno avuto il coraggio di convertirsi con successo alla nuova economia sostenibile.

Le aziende inserite nell’Atlante Italiano dell’Economia Circolare hanno abbandonato la forma mentis dell’economia lineare non solo creando prodotti nuovi, ma hanno avuto anche il coraggio di ripensare a tutto il loro ciclo di produzione: dalla scelta delle materie prime all’impiego di energie pulite, fino al riuso degli scarti. Un modo per entrare nel futuro riqualificandosi come aziende ad alto valore sociale e territoriale.

Grazie al portale online “Atlante Italiano dell’Economia Circolare” possiamo renderci conto di quante aziende della porta accanto stiano seguendo il processo di conversione verso l’economia circolare. Sul sito possiamo navigare in una mappa interattiva: cliccando su una delle realtà inserite possiamo approfondire la storia dell’azienda nonché comprenderne ragioni e filosofia del cambiamento. Si tratta di una vera e propria una piattaforma geo-referenziata intuitiva e chiara che ha la virtù di trasmetterci immediatamente l’idea di come anche l’Italia si stia finalmente abituando all’idea che non è solo uno il modello economico possibile.

I promotori dell’Atlante Italiano dell’Economia Circolare? Ecodom (Consorzio italiano per il recupero dei RAEE) e il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in Italia (CDCA) che si è posto come missione  quella di denunciare e mappare le situazioni che creano impatti ambientali negativi o modelli di produzione altamente insostenibili.  

Tra i 100 esempi virtuosi ci sono le aziende più diverse: c’è chi ha creato un’app che riconosce il rifiutoper suggerirci in quale bidone della differenziata buttarlo, stabilimenti dotati di “microonde” industriali che riciclano in tempi brevissimi i vecchi copertoni, ma anche imprese che riutilizzano rifiuti e vecchi materiali, come i legni andati alla deriva nel mare, per creare oggetti di design e d’arredamento. Non solo: c’è anche chi cerca di ridurre l’inquinamento ecologico impiegando le alghe alloctone ed infestanti della laguna veneta e scarti alimentari per realizzare carta, chi usa i fondi del caffè per coltivare i funghi e chi i lombrichi per realizzare ottimo humus.