L’economia circolare? A volte arriva in orbita

L’economia circolare? A volte arriva in orbita

La Nasa ha firmato un contratto da 10 milioni di dollari per studiare la possibilità di riutilizzare gli stadi dei razzi per costruire una mini stazione spaziale in orbita. Ad occuparsene, scrive il New Scientist, sarà un gruppo di tre aziende americane – NanoRacks, United Launch Alliance e Space Systems Loral – che esamineranno la fattibilità del progetto, proprio mentre altre imprese private del settore aerospaziale stanno già lavorando al riuso dei razzi. L’idea, in realtà, è nel cassetto da tempo. Prima che Skylab, la prima stazione spaziale statunitense, entrasse in orbita negli anni Settanta, qualcuno aveva già proposto di inviare separatamente i componenti di una stazione spaziale e un gruppo di astronauti a bordo di due razzi Saturn IB, che sarebbero partiti a un giorno di distanza l’uno dall’altro. I lanci separati sarebbero stati fondamentali per ridurre il peso, tenuto conto delle limitazioni delle capacità dei missili. Una volta in orbita, gli astronauti avrebbero tolto il combustibile dal serbatoio del razzo ormai inutilizzabile, installato un equipaggiamento per rendere l’ambiente vivibile e si sarebbero trasferiti dentro il modulo. Un modo per riutilizzare un serbatoio che altrimenti sarebbe stato scartato. Sebbene l’idea sia stata abbandonata – si procedette al lancio dello Skylab completamente attrezzato – in seguito il progetto è stato rivalutato, considerati i vantaggi di risparmio della manovra.

Fonte: Rinnovabili.it