Panoramica europea: il green public procurement negli Stati membri

Panoramica europea: il green public procurement negli Stati membri

L’Unione europea ha sviluppato i Criteri Gpp europei per facilitare l’inclusione di aspetti green negli appalti pubblici. Gli Stati membri dell’Ue hanno la libertà di predisporre criteri ambientali nazionali che ricalchino quelli europei, o di svilupparne di differenti.

Ogni Stato ha la facoltà di stabilire in autonomia se e in quale percentuale rendere obbligatoria l’applicabilità del Green public procurement nei propri appalti pubblici. In Italia vige l’obbligatorietà di applicazione dei criteri ambientali minimi in tutti i contratti di appalto di beni e servizi.

In Europa troviamo i seguenti criteri Gpp in cui viene indicato anche l’anno di prima pubblicazione o revisione : Elettricità (2012); Progettazione, costruzione e manutenzione stradale (2016);  Progettazione, costruzione e gestione di edifici per uffici (2016); Arredo (2017); Prodotti e servizi tessili (2017); Servizi di pulizia di ambienti interni (2018); Pitture, vernici e segnaletica orizzontale (2018); Illuminazione stradale e dei segnali stradali luminosi (2018); Manutenzione degli spazi pubblici (2019); Prodotti alimentari, servizi di ristorazione e distributori automatici (2019); Dispositivi per il trattamento di immagini, ai materiali consumabili e ai servizi di stampa (2020); Centri dati, le sale server e i servizi cloud (2020); Computer e monitor (2021). Altri criteri erano stati diffusi e poi ritenuti obsoleti, altri ancora sono obsoleti e in via di revisione.