Pavia, il quartiere in legno dove abitano ecologia e risparmio

Pavia, il quartiere in legno dove abitano ecologia e risparmio

A pochi minuti dal centro di Pavia un team di giovani progettisti e ingegneri ha dato vita al primo villaggio residenziale in legno 2.0 del pavese, dove le case vengono costruite in soli otto giorni con materiali completamente rinnovabili, riducendo al minimo il consumo delle energie e l’impatto sull’ambiente. Si chiama «Ville le due querce», il progetto di Giancarlo Causbolo e Giorgio Via, realizzato da Durabo Spa, che promette di edificare un vero e proprio quartiere di legno assecondando le più recenti tendenze della bioedilizia internazionale, nella periferia est della città.

Uno slancio di modernità per una piccola realtà come Pavia che tiene il passo delle grandi metropoli in cui già sorgono da anni interi complessi residenziali che strizzano l’occhio all’ecologia. «Abbiamo deciso di fare un prodotto artigianale orientandoci sul legno, realizzando abitazioni al cento per cento ecologiche e antisismiche con una precisione sartoriale — spiega Tommaso Mazzocchi, della Durabo spa —. Questo viene considerato un cantiere modello perché racchiude, anticipandole, tutte le tendenze future in materia di edilizia». A confermare la validità del progetto pavese, anche la pluripremiata Wood Beton spa, che ha realizzato, tra gli altri, l’Albero della Vita di Expo 2015.

In via Aldo Moro, il cantiere-laboratorio del complesso residenziale innovativo e green, è diventato un «case study»: sono molti infatti gli studenti della facoltà di Architettura dell’Università di Pavia che seguono le lezioni sul campo. Qui si impara a costruire con una ridottissima emissione di Co2 in atmosfera, sfruttando la radiazione solare, con l’utilizzo della tecnologia costruttiva prefabbricata che permette di consegnare case in tempi brevi (in poco più di una settimana si ha l’intera struttura perimetrale di una villetta, contro i canonici tre mesi per le strutture tradizionali), e con costi contenuti. Senza contare la riduzione di errori, l’iper isolamento termico ed acustico, e l’impatto ambientale pari a zero: «Le case in legno prefabbricato hanno tempi di costruzione molto ridotti rispetto a quelle in cemento: i pezzi sono pre assemblati, e in seguito montati in cantiere, rendendo il procedimento veloce — prosegue Mazzocchi —. Il legno, poi, è una scelta consapevole: è sia ecologico che sostenibile, riciclabile e naturale; la sua lavorazione non richiede grandi consumi di energia».

Lontani dallo stereotipo della baita di montagna, il villaggio d’avanguardia tutto in legno è low cost e senza gas. Il prezzo, molto inferiore a quelli di mercato, si aggira sui 2.200 euro a metro quadrato; riscaldamento e acqua calda si alimentano senza impianto a gas, ma attraverso l’ormai collaudato sistema a pompa di calore, collegato a un pannello fotovoltaico che assorbe il 30 per cento del fabbisogno energetico. «Le fondamenta delle ville del quartiere eco sostenibile di Pavia sono di cemento armato e raggiungono il metro e mezzo, quindi più profonde del normale — spiega Tommaso Mazzocchi —. Le pareti, invece, sono tutte in abete ed acero». Persino i posti auto sono green: la pavimentazione dei parcheggi di questo quartiere è sottoposta ad azione fotocatalitica, intervento che consente di eliminare le polveri sottili e diminuire la presenza delle sostanze inquinanti.

(Corriere.it)