Per fare una scuola, ci vuole il legno

Per fare una scuola, ci vuole il legno

Il mattone va giù, le costruzioni in legno su. Mentre la crisi economica ha segnato negativamente la sopravvivenza dei cantieri edili e, di conseguenza, ha minato le aziende del legno-arredo, la nicchia delle strutture in legno ha visto un periodo roseo, passando dal 5% del totale dell’edilizia nel 2008 al 17% attuale. E ora, con il piano Renzi per l’edilizia scolastica, potrebbe guadagnare ulteriore terreno visto che il progetto del Premier è quello di investire oltre un miliardo nel prossimo biennio per la riqualificazione degli edifici didattici. Dunque, come sempre accade, dalla crisi arrivano cambiamenti anche positivi che vanno saputi cogliere. Questo dell’edilizia in legno ne è un esempio dal momento che negli ultimi anni ha visto ampliarsi la domanda ed è stata trainata dalle nuove tecnologie che consentono di realizzare di tutto, dalle villette unifamiliari agli edifici multipiani. Non solo. Il settore non è più strettamente legato al nord Italia, e in particolare al Trentino. Anche al centro e al sud si sta costruendo in questo modo e le aziende del settore sono aumentate dalle 350 di ottobre alle 500 di oggi. Degno di nota il comune di Milano che, a febbraio, ha siglato un accordo con FederlegnoArredo per il supporto nella progettazione di cinque istituti scolastici per una spesa di 53 milioni. Nel 2016, i primi cantieri. Ottimi passi in avanti, dunque, ma molto resta da fare. Come nella formazione di professionisti da destinare al settore.

Fonte: Tratto e rielaborato da Il Sole 24 Ore