Risparmio energetico? L’Italia è ok

Risparmio energetico? L’Italia è ok

L’Italia, nel settore residenziale, oggi evidenzia non solo risultati in linea con il trend di risparmi previsti per il raggiungimento dell’obiettivo al 2020, ma ha già superato abbondantemente la metà dell’obiettivo finale (per la precisione il 61%).
Lo segnala l’edizione 2016 del Rapporto Annuale Efficienza Energetica (Rapporto Annuale Efficienza Energetica (RAEE) dell’Enea, presentato in questi giorni e giunto alla sua quinta edizione. Il settore, nel 2014, ha registrato la maggiore riduzione nei consumi energetici: -15,0% rispetto al 2013 con un consumo totale pari a 25,5 Mtep. Il calo, si legge sempre nel rapporto, ha interessato tutte le fonti energetiche, in particolare, rispetto al 2013. Il consumo di gas naturale (che copre oltre il 40% dei consumi del settore) si è ridotto del 19,8%. Il consumo di legna (copre il 22,1% dei consumi del settore) si è ridotto del 14,6%. Il consumo di energia elettrica (copre il 21,7% dei consumi del settore) si è ridotto del 4,1%.Se si ragiona in termini generali, la performance in efficienza dell’Italia è decisamente migliorabile dato che “rispetto all’obiettivo previsto per il periodo 2011-2020 incluso nel PAEE 2014, i risparmi energetici conseguiti al 2015 sono stati pari a poco più di 5 Mtep/anno di energia finale, equivalenti a circa un terzo dell’obiettivo finale” e che tali risparmi derivano per oltre il 40% dal meccanismo d’obbligo dei Certificati Bianchi. Ma a livello settoriale, il residenziale ha già superato il 60% dell’obiettivo atteso al 2020.
Obiettivi superati anche se si considera il settore residenziale pubblico e, in particolare l’obbligo di riqualificazione energetica del 3% della superficie degli immobili occupati dalla Pubblica Amministrazione centrale. Bene, nel biennio 2014-2015 risultano realizzati, in fase di realizzazione o programmati interventi su 120 immobili, per una superficie utile complessiva di 855.235 mq, di cui oltre 468.000 nel solo 2015, anno in cui l’obiettivo del 3% è stato ampiamente superato.

(Fonte Tecneko)