Sempre più CO2 dal suolo delle foreste

Sempre più CO2 dal suolo delle foreste

C’è un ulteriore protagonista che deve essere considerato diversamente da quanto lo è stato finora nell’economia dell’aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre: il suolo. Quando si riscalda, rilascia maggiori quantità di anidride carbonica: si pensava che la maggiore emissione fosse dovuta soprattutto ai piccoli animali e ai microrganismi che lo abitano (vedi anche la figura qui sotto), che a temperature più elevate si nutrono (e “respirano”) più di quando le temperature sono inferiori. Non è esattamente (o non solamente) così.
Un nuovo studio pubblicato su Nature Climate Change dimostra infatti che anche quando le temperature più elevate sono dovute per esempio alla siccità – che comporta una minore attività e disponibilità di cibo per gli animali – vi è comunque un aumento dell’emissione di anidride carbonica (CO2 – che, ricordiamo, è un gas serra) dal terreno. Una scoperta importante, che servirà a migliorare i nostri modelli climatici. Il gruppo di ricercatori guidati da Madhav Thakur (del Centre for Integrative Biodiversity Research, Leipzig, Germania) ha condotto un esperimento per simulare il riscaldamento del suolo di una foresta e ha scoperto che le temperature più alte non hanno un’influenza significativa sull’attività della fauna del terrenoLa sperimentazione rivelerebbe che il suolo con la sua fauna ha un ruolo marginale nella maggiore emissione di anidride carbonica con l’aumento della temperatura atmosferica. Ciò che pesa di più sul bilancio della CO2, afferma Nico Eisenhauer un autore della ricerca, non sono gli animali e i microrganismi ma le radici delle piante, capaci di attuare una strategia che «aiuta gli alberi a respirare e a mettersi in sintonia con l’ambiente sempre più caldo», ed è questa l’origine delle sempre maggiori emissioni di CO2 – anche rispetto alla fauna. L’esperimento è stato condotto nell’arco di 4 anni su vari appezzamenti di foreste boreali.

 

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