WWF: non “mangiamoci” l’Amazzonia

WWF: non “mangiamoci” l’Amazzonia

La foresta tropicale più grande e ricca di biodiversità del pianeta è minacciata dalla coltivazione della soia,  utilizzata come mangime per alimentare soprattutto pollame e suini e ciò costituisce una delle principali cause della deforestazione amazzonica. Questa è la denuncia del WWF, lanciata in vista della Giornata mondiale dell’Ambiente che si celebrerà in tutto il mondo il prossimo 5 giugno. Prosegue così la Campagna del WWF in difesa dell’Amazzonia, inaugurata lo scorso mese in occasione della Giornata delle Oasi. Ma l’intera foresta amazzonica ha ancora bisogno di aiuto, alla luce dei nuovi dati che puntano il dito contro alcune nostre abitudini alimentari spesso inconsapevoli. Se il 6% della soia prodotta al mondo è destinata direttamente al consumo umano, circa tre quarti vengono invece utilizzati per l’alimentazione animale, soprattutto per pollame e suini. Per il WWF è già ora possibile ridurre notevolmente gli impatti negativi della soia con un’azione decisa da parte dei governi e una spinta concertata verso la sostenibilità ambientale e sociale lungo tutta la catena di produzione della soia, ma è necessario il sostegno di finanziatori e consumatori per raggiungere questo obiettivo.